Un maxi-risarcimento di circa un milione di euro. È quanto sarà chiesto dai tre comitati che riuniscono gli ex proprietari delle cappelle funerarie acquisite al patrimonio dal Comune di Napoli nell’ambito di una vicenda legale di compravendita illegale che, però, non vede gli stessi proprietari imputati di alcunché. Il Comune di Napoli, nell’acquisire queste cappelle, ha inibito l’accesso agli ex proprietari creando una situazione paradossale: defunti chiusi a chiave con lucchetti e catenacci, arredi sacri rimossi, in pratica negata la libertà di culto dei morti a chi in quelle cappelle ha ancora conservate le spoglie dei propri cari.