Non possono intervenire per togliere le erbacce o per posare un mazzo di fiori, non possono recitare una preghiera dentro il sepolcro o procedere con le necessarie pulizie. È una situazione che si trascina da tempo quella che vede protagonisti i componenti della famiglia Rallo (e non solo loro) e la propria tomba di famiglia perpetua all’interno del cimitero di Mestre.