È una storia tutta calabrese. Una storia di mala-burocrazia che risale da Castrovillari e rompe i confini nazionali spingendosi fino in Sudamerica. C’è un gruppo di cileni che da alcuni giorni è in città sulle tracce di un parente defunto i cui resti mortali sarebbero stati ricomposti in un sepolcro all’interno del cimitero di via San Sebastiano. Ma i tre non sanno con precisione quale sia la tomba del proprio caro. Singolare la presenza dubbiosa della nonna, del cognato e del fratello, appena minorenne, di un uomo morto e sepolto, nel 2009, a Castrovillari. Probabilmente piangono davanti alla lapide sbagliata. I tre, infatti, sono giunti dal Cile per procedere all’estumulazione ed al rimpatrio della salma del caro estinto. Le paure sono tante. Perché i giorni passano e non sanno quale sia realmente la superficie da scavare per effettuare il prelievo della salma e, quindi, il trasporto a Milano.