Quando gli operai comunali aprono il loculo per prepararlo per la tumulazione delle spoglie della milanese Elisabetta Miolo in Rizzato, fanno la macabra scoperta. Non è vuoto. All’interno c’è un altro sarcofago, che contiene i poveri resti di un uomo che non si sa chi sia. Non c’è alcuna targhetta, alcun segno per identificarlo. Sono i fotogrammi iniziali di quello che ha tutte le caratteristiche di un potenziale giallo.