La civiltà sulla terra è comparsa quando l’uomo iniziò ad avvertire un sentire religioso. Ossia la possibilità che ci fosse nella sua vita una dimensione immateriale e magica. In quel momento preciso nasce “le coté spirituel” del nostro essere. É presente nella vita di ogni essere vivente un motore che in seguito sarà definito “anima”. La spiritualità dell’essere si indirizza su due momenti fondanti: la religione per l’appunto e la riflessione filosofica. A ben guardare tali momenti non sono affatto differenti e aprioristici. Sono due modalità con cui l’uomo cerca di indagare la dimensione immateriale e magica della sua vita. La religione è guidata dalla fede, mentre la “ratio” è lo strumento principe della riflessione filosofica. Fede e “ratio” nell’antichità non sono mai state entità scisse, anzi… L’uomo, allora, inizia a materializzare tale sentimento religioso mediante l’elaborazione di alcune pratiche e la costruzione di monumenti atti allo svolgimento di cerimonie religiose. Una delle pratiche più significative e che con il tempo è diventata una costante della storia dell’uomo afferisce alla sepoltura dei propri defunti. Pertanto, si sviluppano cerimonie conseguenti alla morte che prenderanno il nome di funerali. Parimenti ai funerali, vengono allestiti i primi cimiteri. Cimiteri che non erano allocati fuori dagli abitati come oggi, bensì si trovavano sotto le case. Un modo con cui l’uomo continuava a credere che i propri defunti erano ancora in vita e vicini. Significativo, poi, la forma di tali tombe. Le tombe dette “ad utero”. Come dall’utero noi nasciamo così ritorniamo dentro ad esso nella speranza di rinascere. La credenza della rinascita e della reincarnazione si origina a causa di simile tipologia tombale.