Le ultime tracce dell’intervento di un essere umano sono l’impianto di un doppio reticolo di quelli che si usano per delimitare i cantieri, nylon verde fuori e filo di ferro dentro, più un foglio A4 plastificato, col timbro dell’Ama (la municipalizzata dei rifiuti di Roma), che certifica la presenza di un «manufatto in stato di abbandono». Oltre a un buco, creato forse con l’aiuto di un temperino. Uno squarcio attraverso il quale s’intravede il mausoleo che ospita, nel lato inferiore, i resti del «Nobilis Homo Professor Francesco Saverio Petacci», morto nel 1970, e della moglie «Giuseppina Persichetti in Petacci», deceduta nel 1962.
Sigilli alla tomba di Claretta Petacci: “In abbandono, gli eredi sono in Usa”.
25 Agosto 2016, 14:05
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