Un brutto colpo per la famiglia Marcì. Come ogni domenica Kelly, figlia dell’imprenditore palermitano Toti Marcì, era andata a pregare sulla tomba di famiglia, al cimitero di Santa Maria dei Rotoli: si è subito accorta che la lapide era stata depredata di un bassorilievo in bronzo che raffigura la Passione di Cristo; l’opera era stata commissionata dal padre e fatta scolpire da un artista palermitano all’inizio degli anni Settanta. “Era un pezzo unico – spiega il fratello di Kelly, Michele – ma soprattutto aveva un valore affettivo inestimabile”. Michele Marcì denuncia: “In questo cimitero avvengono furti continui, soprattutto nelle tombe abbandonate; la nostra, invece, era sempre curata e piena di fiori“. Secondo la famiglia Marcì, il furto della lapide, che era lì da quarant’anni, potrebbe essere opera di professionisti che hanno agito su commissione. “Hanno avuto bisogno di tempo, e soprattutto di un furgone per portare via un fregio così pesante: temo che quell’opera sia già nel salotto di qualcuno“.
fonte: palermo.repubblica.it