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Morto da mesi, era inviato di guerra del “Times”. Riconosciuto da una cicatrice.

Si chiamava Jobson Kennet ed era un giornalista. Aveva lavorato come inviato di guerra, aveva intervistato alcuni grandi politici nel corso della sua carriera e la sua firma era apparsa in Italia sulle colonne de La Repubblica e nel suo paese su altre prestigiose testate (come il Times). Aveva raccontato le guerre di mezzo mondo poi aveva scelto di trascorrere il suo tempo in Umbria, in un casolare sulle colline in località Vingone immerso nel verde e nella pace dove è morto, nel sonno, in una notte di marzo. Il suo corpo è stato ritrovato solo mercoledì 26 giugno, ancora a letto sotto le coperte.
Era stato un reporter di guerra e il riconoscimento della salma è stato possibile anche grazie a una cicatrice sul collo che si era procurato durante una missione all’estero come inviato. Nelle prossime ore tornerà in patria: ieri si è svolta una ricognizione cadaverica che ha confermato le ipotesi della prima ora e non appena saranno terminate le pratiche istituzionali il suo corpo sarà rimpatriato.
A dare l’allarme il Consolato Britannico che aveva contattato le autorità italiane quindi i carabinieri della Stazione di Città di Castello che hanno poi fatto la terribile scoperta. Un amico di Kennet in Inghilterra lo stava cercando e non era riuscito a rintracciarlo in alcuna maniera, da qui l’attivazione delle ricerche tramite l’Ambasciata inglese in Italia.
Fino a questi giorni di giugno dunque i suoi amici e parenti inglesi lo credevano in Italia e le persone che lo conoscevano qui pensavano fosse tornato in patria. Invece no, era purtroppo morto nel letto della sua casa all’insaputa di tutti.
Nell’abitazione, durante il sopralluogo effettuato dai carabinieri della Stazione di Città di Castello guidati dal luogotenente Fabrizio Capalti, nessun segno di colluttazione o effrazione, la cena consumata probabilmente il giorno del decesso. L’uomo risultava tuttora residente in Inghilterra e anche gli amici che aveva in Italia, sia nella Valtiberina umbra che anche toscana, non lo avevano più visto da mesi.

fonte: quotidiano.net

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