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Olbia. Due giovani indagati per il suicidio di Michela Deriu. Diffamata e indotta a farla finita per un video hard.

La Procura di Tempio scioglie ogni riserva e accusa due giovani di essere i responsabili del suicidio di Michela Deriu, la barista 22enne di Porto Torres trovata senza vita in casa di un’amica alla Maddalena, dove aveva trovato rifugio dopo la diffusione di un filmato che la ritraeva durante un rapporto sessuale. La Procura ritiene che a mettere Michela alla berlina sono stati Mirko Campus e Roberto Costantino Perantoni, rispettivamente di 24 e 29 anni non ancora compiuti. Sono stati loro a far circolare quel video offendendo così “la reputazione di Michela rivelando informazioni confidenziali sulla sua vita privata e sulle sue abitudini sessuali“. Soprattutto, contribuendo in modo decisivo a strutturare nella ragazza quella volontà suicida che, alle 3 della notte tra il 4 e il 5 novembre scorso, l’ha spinta a impiccarsi nella cucina dell’appartamento dell’amica. L’accusa, nei riguardi di Campus e Perantoni, è di diffamazione aggravata e morte come conseguenza di altro reato. Nel comunicato in cui la Procura avvisa della fine delle indagini non si fa invece riferimento a una prima ipotesi investigativa: la diffusione del video a scopo di estorsione.

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