Gengis Khan, il condottiero e sovrano mongolo che all’inizio del tredicesimo secolo creò l’impero più vasto che sia mai esistito, non voleva che si sapesse dove sarebbe stata la sua tomba. Alla sua morte un esercito portò il corpo in Mongolia e, per non lasciare tracce che avrebbero potuto tradire il segreto del luogo di sepoltura, i soldati uccisero tutti quelli che avevano incontrato sul proprio cammino; una volta avvenuta la sepoltura, si dice che mille cavalli vennero fatti camminare sopra la tomba per distruggere qualsiasi segno della sua presenza in superficie. Questa è una delle molte ragioni per cui gli archeologi, ancora oggi, non sanno dove sia la tomba di Gengis Khan e non riescono a scoprirla: c’entra anche il fatto che la Mongolia è enorme e poco popolata e che i mongoli ancora oggi non vogliono che la tomba sia trovata.