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“La morte è una umiliazione”. Intervista ad A Yi.

È cambiato A Yi, almeno dall’ultimo incontro avvenuto a Pechino anni fa. Ha sempre gli stessi occhi, vispi, attenti e pronti a concentrarsi, su un fisico che non sembra più quello del bad boy alla ricerca della maledizione fondatrice di una carriera. Ora fa lo scrittore a tempo pieno, ha riconquistato una posizione – in primo luogo ai suoi occhi – scaturita da un impegno non privo di sofferenza. L’incontro avviene a Milano dove A Yi ha presentato il suo libro “E adesso?” (edizioni Metropoli d’Asia) al BookPride, in attesa che altre sue produzioni siano pubblicate, in Cina e all’estero. A quanto pare, infatti, lo scrittore cinese dopo un periodo personale piuttosto complicato, sembra aver trovato una nuova verve creativa. Sempre all’interno della “crime fiction”, pur mescolando esperienze personali e fatti realmente accaduti e conosciuti attraverso la sua attività di poliziotto.

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