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L’Italia chiamò!

È in momenti come questi che si misura il valore di una comunità. La capacità di stare assieme agli altri, pur restando dentro casa, di sostenersi, di mettere da parte le differenze e i dubbi, di riscoprire la gentilezza come cifra del nostro vivere sociale. È quando tutto sembra finire che puoi scoprire la voglia reinventarti grazie al fatto che esiste questa cosa chiamata Internet, che prima abbiamo snobbato perché non la capivamo, e poi abbiamo combattuto come un pericolo, nei casi migliori abbiamo considerato il terreno del narcisismo e della superficialità. E invece adesso abbiamo scoperto che tiene aperte le scuole, in qualche caso le aziende, e che ci fa compagnia: “ci fa sentire uniti anche se siamo lontani”.
Quello che sta accadendo in queste ore è al tempo stesso drammatico ed emozionante. Lasciate stare le eccezioni, che fanno notizia: c’è una comunità che nel momento del bisogno si è unita e sta provando ad uscire da un’emergenza che fa paura con la consapevolezza che solo così ce la faremo. E dal passaparola nelle ultime ore da un gruppo di persone è nata una iniziativa importante: l’Italia chiamò. È un live streaming realizzato attraverso una staffetta fra conduttori radio e tv di tutte le emittenti. Venerdì 13 marzo, dalle sei a mezzanotte, una maratona di 18 ore su YouTube, e su tutti i siti che vorranno partecipare, per raccontare al mondo come reagisce un grande paese quando è in difficoltà.
La scaletta avrà tre elementi: il primo è fatto dalle storie di chi sta tenendo le scuole aperte con il digitale; le aziende che si reinventano con lo smart working; le voci di chi non si arrende nonostante lo stop; la seconda sarà la messa in scena di parti di festival culturali, produzioni teatrali, concerti e mostre sospese o cancellate a causa del virus; la terza, sarà una raccolta fondi per sostenere il grande sforzo dei medici, degli infermieri e di tutti di addetti del sistema sanitario nazionale, donazioni sul conto corrente della protezione civile destinate ai reparti di terapia intensiva. Come si partecipa? Intanto scrivendo una email a [email protected], e poi spargendo la voce. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla vita.

Riccardo Luna
da Repubblica.it

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