Oggi, meteo permettendo, è il giorno dei funerali di Campione d’Italia. Un anno esatto fa il 27 luglio il tribunale di Como chiudeva le porte del Casinò per fallimento, contando 132 milioni di euro di buco.
Dopo dodici mesi, con un passivo assai più grande, ascoltate decine di promesse politiche, fatti tutti i tagli possibili ai benefici dell’enclave e anche ai semplici servizi per il paese, con 500 posti persi alla casa da gioco e quasi 90 funzionari messi alla porta dal Comune, i campionesi tornano in piazza per manifestare tutta la loro rabbia, che ormai il tempo sta trasformando in amarezza.
Il corteo si vestirà a lutto, in testa ci sarà un carro funebre per ricordare quella che un tempo era una cittadina italiana benestante nel bel mezzo della terra ticinese.
Il ritrovo è alle 15 sotto al municipio, i manifestanti risalendo per il paese orfano della sua unica vera azienda e realtà economica si fermeranno all’arco e davanti alle porte serrate della casa da gioco.
Negozi e attività abbasseranno le serrande, le famiglie porteranno in strada anche i bambini rimasti senza asilo, uno dei tanti servizi saltati dopo il dissesto economico del Comune.
Nel frattempo i sindacati ieri mattina in Prefettura a Como hanno incontrato di nuovo le autorità governative e il commissario Giorgio Zanzi, l’ex Prefetto di Varese chiamato a gestire il dissesto del Comune.
fonte: laprovinciadicomo.it