Un incidente? Un suicidio? Un male incurabile? O altro? Cosa ha provocato la morte di Ghodratollah Mansouri, generale dei guardiani della rivoluzione iraniana? La versione del regime sostiene che è deceduto mentre puliva la pistola d’ordinanza. Per errore è partito un colpo che ha centrato l’alto esponente. Mansouri era un veterano del “corpo”, aveva partecipato al lungo conflitto contro l’Iraq di Saddam negli anni ’80, poi è passato ad altri incarichi, compreso un periodo di servizio in Siria, al fianco delle forze lealiste di Assad. Uno dei tanti ufficiali che hanno dato un aiuto importante a Damasco. Dal 2014 è poi rientrato in patria ed ha assunto la guida del settore di Khorasan-Razavi, vicino al confine con l’Afghanistan. Area importante. Ed è nella sua caserma di Mashad che sarebbe avvenuto l’episodio fatale. Inizialmente un paio di siti locali hanno fornito una ricostruzione diversa: il generale è spirato in un ospedale di Mashad dopo una lunga malattia. Versione però cancellata dopo che il comando dei pasdaran ha diffuso la sua, quella che attribuiva la fine ad un incidente durante una normale operazione di verifica dell’arma. Discrepanze che possono alimentare sospetti di una manovra o persino di un attentato. Al tempo stesso mai dimenticare che la guerra di propaganda sembra attiva attorno alle vicende iraniane. Ieri come oggi.