I dati del “Centers for Disease Control and Prevention” dicono che il numero di suicidi negli Stati Uniti è in crescita. Si tratta di un aumento del 25 per cento rispetto al 1999, una tendenza che si riscontra in tutti i ceti, le fasce di età, le etnie e le condizioni di vita. Il rilievo statistico è in linea con i molti studi che in questi ultimi anni hanno segnalato alcune tendenze inquietanti nella società americana, primo fra tutti il lavoro degli economisti di Princeton Annie Case e Angus Deaton, che hanno introdotto nella conversazione nazionale la categoria della “morte per disperazione”. Si tratta di una combinazione letale fra overdose, alcolismo, abusi di oppiacei, povertà, sfiducia e suicidio in senso stretto che ha fatto abbassare l’aspettativa di vita di certe categorie di americani, dato che contraddice i trend di lungo periodo.