Diciotto donne uccise, quasi tutti femminicidi. È iniziato male il 2018. Malgrado la nuova legge, le campagne i centri antiviolenza e le case rifugio, la tendenza degli uomini a voler lavare col sangue la rabbia di essere stati mollati o traditi prosegue al ritmo di una donna ammazzata ogni 60 ore. Secondo il Viminale tra il 4 marzo 2017 e il 3 marzo 2018 gli omicidi con vittime di sesso femminile sono state 119, contro le 142 di due anni fa. Quelli consumati in ambito affettivo 83, il 22% in meno rispetto all’anno precedente. Diminuite anche le lesioni colpose (-3,9%), le percosse (-4,54%), le minacce (-5,86%), le violenze sessuali (-0,74) i maltrattamenti (-8,42%) e gli atti persecutori (fino a -20%) sulle donne. Mentre aumentano gli allontanamenti (+1,08%) e i divieti di avvicinamento (+17,29%). Ma i numeri sono ancora troppo alti.