“La famiglia nella sua fase patologica uccide più della malavita organizzata”. A denunciarlo, in una nota, è il presidente dell’Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, Gian Ettore Gassani. “La tragedia di Cisterna di Latina dimostra che le separazioni giudiziali, stando alle cronache e alle statistiche giudiziarie, sono sempre più connotate da fatti violenti fino ad arrivare alle stragi. Si tratta del momento più difficile per le coppie. Troppi gli interessi in gioco e il dolore da gestire. Quando, nel caso di una separazione giudiziale già avviata, vengono segnalati fatti violenti da uno dei coniugi, quasi sempre la donna, l’Autorità giudiziaria dovrebbe intervenire immediatamente fissando udienze in tempi rapidissimi nonché prevedere fin da subito un percorso di mediazione familiare per ridurre il conflitto e monitorare la situazione. Inoltre, quando il conflitto è particolarmente acceso, dovrebbe essere disposta dal magistrato o dagli organi di Polizia la revoca della licenza di porto d’armi e il sequestro di armi in casa. Soltanto velocizzando le procedure e coordinando il giudice della separazione con quello penale si possono ridurre di molto i livelli di conflittualità o neutralizzare eventuali atti di violenza”.