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Svezia. Archeologi scoprono strana tomba di 8.000 anni fa piena di teschi…

Uomini, donne e bambini – o meglio, i loro teschi – inchiodati a terra da brevi paletti di legno. Nessuno dei crani ha una mascella inferiore, ma tutti presentano fratture prima della morte. L’ultimo ritrovamento archeologico in Svezia è un vero rompicapo. Non è la prima volta che vengono trovate le prove di sepolture in cui i corpi sono inchiodati a terra come parte di un rituale. Non è inoltre raro trovare esempi di guerrieri che mostrano i teschi dei loro nemici in cima ai pali. La cosa strana è che nessuno di questi comportamenti è così antico. I teschi rinvenuti a Kanaljorden, in Svezia, risalgono a più di 8.000 anni fa, ovvero al periodo mesolitico. Quello che sappiamo sull’uomo di quel periodo storico è che era cacciatore-contadino. I loro riti funebri erano sempre rispettosi del defunto e non ci sono casi noti di smembramenti rituali come questo. Anche le ferite sui teschi sono strane. I crani delle donne presentano traumi severi in luoghi diversi da quelli riportati sugli uomini. Nessuna delle ferite sembra letale: la precisione con cui sono fatti esclude anche che siano stati eseguiti nel calore del combattimento. Sembrano ferite rituali. La mancanza di una mascella inferiore (senza un trauma che rivela come questa sia stata strappata via) suggerisce che i teschi furono esibiti in quel modo molto tempo dopo la morte dei loro proprietari. Le ferite suggeriscono, addirittura, che si trattava probabilmente di schiavi. Ma sarebbe questo anche un fatto completamente nuovo per i cacciatori del tempo, che non possedevano strutture abbastanza permanenti da poter sfruttare gli schiavi. Con i pochi dati esistenti in merito alle credenze e ai riti sociali o culturali degli esseri umani in quel momento è difficile provare a stabilire anche una cronologia di ciò che è accaduto con questi 10 teschi. L’unica cosa certa è che non possiamo considerare i cacciatori del Neolitico allo stesso modo in cui è stato fatto finora.

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