Quattro morti in due giorni, e in chiesa si deve fare la fila per potersi assicurare la cerimonia funebre dei cari estinti. Accade a Serrenti, dove non si ricorda una così alta concentrazione di decessi e dove il parroco, don Antonio Pilloni, ha dovuto fare gli straordinari per celebrare le esequie. “Dopo quello avvenuto domenica, ne sono avvenuti altri tre fra lunedì e martedì: avrei dovuto celebrare più funerali nello stesso giorno, ma non è stato possibile“, spiega il sacerdote, che ha anche proposto “di chiamare un altro parroco e officiare in altra chiesa, quella di Santa Vitalia“. Accantonata l’ipotesi di officiare uno dei funerali al mattino, non è rimasto che posticipare una delle cerimonie funebri.