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Reggio Emilia. L’ultimo saluto ai propri cari “Al fianco di chi ne ha più bisogno, portiamo gli anziani soli al cimitero”.

Il Direttore delle Onoranze Funebri Croce Verde Stefano Bigliardi: “Il rito nella nostra città è ancora molto sentito. Avviato anche il servizio di supporto psicologico e quello del ’passaggio’ per gli animali domestici”
Con il pulmino accompagnano al cimitero chi è solo e ha difficoltà a deambulare. Spesso sono anziani che, pur tenendoci molto, sarebbero stati costretti a rinunciare a porre un fiore sulla tomba del proprio caro, anche nel giorno della commemorazione dei defunti.
«Ricevere il sorriso di gratitudine di chi accompagniamo in queste occasioni ci dà profonda soddisfazione», dicono il Direttore delle Onoranze Funebri Croce Verde, Stefano Bigliardi e il Presidente Domenico Schiatti. Da 5 anni portano avanti il servizio di accompagnamento gratuito per fare visita ai cimiteri locali l’1 e il 2 novembre.

Bigliardi, quante prenotazioni avete ricevuto quest’anno? «Fra venerdì e sabato circa una quarantina, la richiesta negli anni è stata crescente».

Le chiamate sono arrivate principalmente da chi vive in solitudine o da chi ha difficoltà a deambulare? «Soprattutto da chi vive da solo e che non ha più una famiglia. Ma questo è il senso del servizio, perché chi ha un familiare può contare sull’accompagnamento; chi invece è solo ha più difficoltà.
E noi, in queste giornate di festa, che portano spesso a riflessioni profonde, vogliamo stare al fianco di chi ha bisogno».

Com’è nato il servizio? «È stata una scommessa: volevamo capire se il servizio potesse essere interessante per la comunità.
Abbiamo pensato a tutte quelle persone che vivono in condizioni di fragilità, solitudine o comunque hanno difficoltà di deambulazione, ad esempio gli anziani. Il servizio è stato largamente apprezzato».

Da quanto tempo è attivo sul territorio? «Questo è il quinto anno consecutivo. Negli anni ci ha permesso di aiutare tante persone, infatti il servizio non è richiesto solo dai cittadini ma anche da alcune strutture protette per anziani. In particolare stiamo collaborando da tempo con la casa di riposo del comune di Cavriago, dove accompagniamo spesso gli anziani con il nostro pulmino».

Come funziona il servizio di accompagnamento? «Il servizio è attivo per il giorno di Ognissanti e dei morti, dalle 8 alle 17. Gli interessati possono prenotarsi. Dopo che l’operatore ha ricevuto la chiamata, organizziamo i turni delle uscite. Solitamente al cimitero andiamo con 2-3 persone alla volta, così che queste si possano fermare, porgere un saluto o pregare, rispettando i propri tempi».

Gli utenti come hanno accolto l’iniziativa? «Per qualcuno è stato essenziale. Alcuni avrebbero probabilmente rinunciato alla visita al cimitero pur tenendoci molto. Il camposanto è il luogo che racconta la città: ci sono le famiglie e i ricordi. Una volta i nostri nonni acquistavano prima una casa e subito dopo un loculo o una tomba, perché questa era la mentalità comune. Il nostro scopo è quello di restituire un’usanza che negli anni, soprattutto dai più giovani, è stata abbandonata.Gli anziani invece hanno ancora un forte senso di attaccamento per fortuna. E la gioia più grande è proprio quella di ricevere un sorriso, un’espressione di gratitudine o un forte abbraccio dopo averli accompagnati».

La Casa Funeraria è stato un investimento importante, dove avete inserito anche lo sportello di Sostegno Psicologico. Come sta andando? «Molto bene. È un servizio di cui siamo fieri, perché è messo a disposizione sia dei nostri dipendenti, che delle famiglie che hanno avuto il lutto. Inizialmente tra i dipendenti non è stata compresa l’utilità, poi con il tempo ha preso piede; a volte devono scaricare la tensione dopo interventi particolari che segnano. Ma è utile anche ai familiari, specialmente per chi ha difficoltà ad elaborare il lutto e questo succede spesso con la perdita di ragazzi giovani o di un membro della coppia con cui si ha condiviso la vita. Le prime 3 sedute sono offerte da noi».

Secondo lei, la commemorazione dei defunti tra i reggiani è ancora sentita? «Sì, credo che la nostra città sia ancora tra quelle località dove l’attenzione al rito funebre e al defunto è alta. E da qualche anno, la stessa attenzione è rivolta agli animali domestici, che alla fine sono a tutti gli effetti membri delle famiglia».

Contenuto tratto dall’articolo
di Ylenia Rocco per Il Resto del Carlino
del 3 novembre 2024, p
er gentile concessione di
Onoranze Funebri Croce Verde  Reggio Emilia

 


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