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Contratti pubblicitari inesistenti: truffa ai danni di un’Impresa Funebre, agente nei guai.

Contratti pubblicitari “fantasma” all’insaputa del cliente: l’agente finisce nei guai. Nicolò Luccheschi, 44enne nato a Venezia e residente a Colle Umberto nel Trevigiano, è sotto processo con l’accusa di truffa aggravata dall’abuso di prestazione d’opera. Il caso è stato discusso ieri davanti al giudice Cristina Cittolin presso il tribunale di Belluno.
Tutto ha avuto inizio con la denuncia della ditta “Caldart Onoranze Funebri Srl” di Belluno. Luccheschi, all’epoca agente di Italiaonline Spa, azienda che dal 2014 gestisce la pubblicità sui siti web e sulle Pagine gialle, è accusato di aver truffato la Caldart.
I fatti risalgono alla pandemia: nel 2020, tre contratti che il titolare della Caldart non aveva mai firmato, risultarono comunque a carico dell’azienda, costretta a pagarli.
Per ottenere il risarcimento del danno, che ammonta a oltre 10mila euro, il titolare della Caldart si è costituito parte civile con l’avvocato Stefano Bettiol. Durante l’udienza di ieri, il difensore di Luccheschi, l’avvocato Francesco Leone, ha richiesto la sospensione del processo per messa alla prova: l’agente pubblicitario dovrà svolgere lavori di pubblica utilità presso la cooperativa Arcobaleno di Treviso. Il giudice ha sospeso il processo in attesa della predisposizione del programma, rinviando la decisione al primo ottobre.
La prima condizione per la sospensione del processo è il risarcimento del danno: Luccheschi dovrà restituire le somme versate da Caldart, oltre 10mila euro, più le spese legali.
Secondo l’accusa, Luccheschi, all’epoca agente di Italiaonline Spa, avrebbe falsificato le firme di Walter Caldart, allora legale rappresentante della Caldart Onoranze Funebri Srl (oggi rappresentata da Nicola Sommacal), su tre moduli presentati in bianco a Fabio Da Pian, direttore della Caldart, per ottenere i timbri aziendali.
Luccheschi avrebbe detto che i moduli erano necessari per ottenere dilazioni di pagamento sui contratti pubblicitari esistenti, promettendo di completare successivamente i dati. In realtà, i bonifici partirono automaticamente tramite il sistema interbancario diretto (RID), causando un danno economico alla Caldart.
Gli importi ammontavano a 2.150, 4.300 e 4.500 euro. Appena la ditta di pompe funebri si accorse dell’errore, bloccò i pagamenti, ma dovette comunque affrontare un decreto ingiuntivo di Italiaonline Spa e pagare. La procura accusa l’agente di aver ottenuto un ingiusto profitto pari all’11% degli importi dei contratti, causando un danno alla Caldart di 5.818,18 euro.
Nicolò Luccheschi è anche sotto indagine per un caso simile di truffa ai danni di un altro imprenditore bellunese, il che potrebbe portare a un ulteriore processo.
Attualmente, Luccheschi lavora per “Webidoo”.

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