La vicenda della sentenza civile di appello con cui si rigetta la richiesta di risarcimento del danno avanzata dai genitori di una bambina nata molto prematuramente (alla 23esima settimana di gestazione), dopo poche ore deceduta e i cui resti mortali non furono rinvenuti univocamente al cimitero di Pozzuoli in seguito alla sepoltura, suscita – turbamenti a parte – notevoli questioni di ordine giuridico. Esiste una questione pubblica nazionale sulla possibilità del seppellimento dei feti, nel senso di diritto di questi ultimi a essere considerati cadaveri con tutto ciò che ne consegue.