Lo Stato di Washington ha legalizzato il compostaggio umano dopo il funerale come alternativa alla sepoltura o alla cremazione. È il primo Stato americano a legalizzare la trasformazione in fertilizzante di resti umani con il provvedimento firmato dal governatore Jay Insee, democratico. La legge, che entrerà in vigore a maggio del prossimo anno, consente la “recomposition” del defunto che viene avvolto in un sudario e posizionato in un lungo vaso cilindrico e adagiato su un letto di materiale organico come trucioli di legno, erba medica e paglia.
L’aria viene aspirata periodicamente, fornendo ossigeno per accelerare l’attività microbica. Nel giro di circa un mese i resti vengono ridotto in compostaggio e possono essere usati come concimi.
“È un’alternativa all’imbalsamazione e sepoltura e alla cremazione. È naturale, sicura, sostenibile e comporterà in significativi risparmi in termini di emissioni e di utilizzo di terreno”, ha commentato Katrina Spade, designer di Seattle e titolare di ‘Recompose’, la prima società ad offrire questo servizio.
Nel 2013, mentre lavorava all’università del Massachusetts, la Spade ebbe l’idea di promuovere un sistema per creare una connessione tra l’ultimo stadio del corpo umano e il successivo dopo la morte. Ne parlò con un’amica che lavora nel settore agricolo e insieme elaborarono il progetto per il compostaggio umano che ora punta a competere con l’industria funeraria che negli Usa genera 20 miliardi di dollari di fatturato. La legalizzazione di questa pratica era stata tentata già nel 2017 ma il provvedimento fu bocciato per la forte opposizione dei cattolici.
fonte: agi.it