Raccontò lo storico francese Jean-Paul Roux in un libro straordinario edito da Garzanti, “Gli esploratori nel Medioevo”, che dopo la morte di un uomo ad Hormuz, l’isoletta in faccia alla persiana Bandar Abbas a nord e a Dubai a sud, la durata del lutto era fissata in quattro anni, nel corso dei quali bisognava piangere almeno una volta al giorno. Per carità, nessuno oggi pretende tanto. In una società dove scarseggia pietà per i vivi, esigere rispetto per i morti potrebbe suonare perfino esagerato. Il nuovo scandalo sulla truffa delle finte cremazioni in Trentino che avrebbero ridotto a merce più di 300 salme per risparmiare sullo smaltimento, però, è davvero troppo anche per un paese di stomaco forte come il nostro.