I resti di 730 ebrei uccisi dai nazisti di Hitler sono stati scoperti nella cittadina di Brest, in Bielorussia, in un cantiere edile. Dal numero delle spoglie si ritiene che, a finire nella fossa comune ai margini del ghetto della cittadina bielorussa, furono almeno mille persone, per lo più donne, bambini, anziani. I resti sono rimasti lì, a un metro e mezzo di profondità, per 76 anni. Efim Basim, presidente della comunità ebraica di Brest, ha raccontato che “prima della guerra Brest aveva 56.000 abitanti di cui 30.000 erano ebrei”, dopo la guerra appena 19. Oggi Brest ha 300.000 abitanti di cui 491 ebrei. Insieme ai resti sono stati trovati anche vestiti, scarpe e altri oggetti personali. I primi ritrovamenti sarebbero avvenuti a gennaio durante le operazioni di scavo di una ditta locale. Il sindaco di Brest Alexander Rogachuk ha raccontato che probabilmente i resti appartengono alle “vittime del ghetto” imprigionate dai nazisti durante l’olocausto.