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Suicidi nelle Forze dell’Ordine: i dati di una strage.

Terminato il servizio alle 20, l’ispettore capo del carcere di Monza, una donna di 41 anni, madre di un bambino di appena dieci anni, ha spento il motore dell’auto parcheggiata ordinatamente nella zona industriale a Brugherio, hinterland di Milano. Ha preso la propria pistola d’ordinanza e si è tolta la vita. Dinamica fotocopia di un altro suicidio avvenuto appena quattro mesi prima, a San Gimignano, in provincia di Siena, dove un agente si è ucciso in auto dopo essersi sincerato che le portiere fossero ben chiuse. È una strage silenziosa, continua, taciuta, quella di chi si toglie la vita tra chi appartiene alle forze dell’ordine. E quasi tutti, addirittura nell’80 per cento dei casi, scelgono di farla finita premendo il grilletto della propria arma d’ordinanza.

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