Il 24 giugno 2017 Luigi Dessì, 73 anni, originario di Armungia, una vita trascorsa in Germania, era scomparso da San Vito dove si era recato con la moglie per fare delle commissioni. Da allora nulla, se non le immagini di una telecamera che lo avevano inquadrato mentre a piedi percorreva una stradina di campagna. Indossava una canottiera di colore giallo chiaro, pantaloni corti a scacchi di colore rosso e bianco, calze beige, mocassini marroni. Al collo due chiavi e una targhetta con nome, cognome, data di nascita e indirizzo di casa in Germania dove era emigrato. Anche nel 2017 era rientrato ad Armungia per un periodo di vacanza. Da quel giorno del pensionato si sono perse le tracce. Inutili gli appelli disperati dei familiari. Inutili le ricerche. È passato ormai tanto tempo. Luisa Dessì, una delle figlie del pensionato, che soffre di Alzheimer, non crede più che suo padre sia ancora in vita. “È sicuramente morto ed il nostro dolore è doppio: non averlo più con noi e non avere neppure una tomba per portargli un fiore. Da tempo dico che la Regione dovrebbe occuparsi di dotare tutte le persone come mio padre di un Gps: se lo avesse avuto lo avremo rintracciato subito, o almeno avremo recuperato il suo corpo. Mi sto battendo per questo con una associazione. Sono tanti anche in Sardegna gli scomparsi dei quali non sono mai state trovate tracce“.