Il mese di novembre offre una buona opportunità per riflettere sul tema del lutto e di come questo sia così incisivo nella vita delle persone, soprattutto quando risulta difficile affrontarlo ed elaborarlo. Spesso, in terapia, il “dolore cristallizzato” della morte di un genitore, di un coniuge, di una sorella, di un amico diventa così importante da orientare l’esistenza di chi chiede aiuto in modo da difendersi e da evitare tutto ciò che è correlato a quella perdita.
Diverse sono le strategie che vengono utilizzate per poter fra fronte “all’evento luttuoso” che si presenta come naturale ed universale ma che richiede un processo di adattamento e di ristrutturazione interna della persona. L’elaborazione del lutto è un lavoro intrapsichico caratterizzato da diversi momenti che permettono a chi rimane di poter accettare la realtà: ricollocando la persona deceduta in uno spazio interno relazionale meno doloroso, promuovendo la continuità del legame attraverso la memoria e favorendo la ripresa dei contatti con il mondo esterno, orientando verso una nuova progettualità.