Arriva la seconda stagione di “Prepararsi alla Morte”, il primo web format tanatologico ideato, diretto e condotto dal regista Luigi Pastore. Un argomento particolare da trattare ed in molti si chiedono il perché di un programma su questo argomento. È uno dei temi più difficili e delicati da affrontare quello della morte, il più grande mistero che accompagna da sempre l’esistenza di ogni essere umano: filosofi, scrittori, artisti, teologi e studiosi di tutte le epoche hanno cercato di dare una propria interpretazione a questo evento unico e definitivo per ciascuno di noi. Ma la maggior parte delle persone rifugge istintivamente dall’idea di affrontare tale argomentazione, considerando di “pessimo gusto” il ricordare loro questa semplice certezza. Perché parlare di morte quando la vita è già abbastanza complicata e piena di angosce? È la domanda legittima che viene d’istinto quando ci troviamo coinvolti in questa problematica. Tuttavia, come sostengono anche molti trattati di tanatologia, meditare sulla morte è un esercizio utile ed opportuno per aiutarci a comprendere sempre meglio il senso della vita. Da questa premessa è partita l’idea di costruire un programma televisivo diverso dal solito, che non ha come scopo quello di spettacolarizzare la morte o di porsi in modo irrispettoso nei suoi confronti, ma quello di cercare un punto di vista differente e un approccio meno negativo. Il format debuttò on-line nel mese di gennaio 2017 con cinque puntate e prosegue con la seconda stagione, inaugurata il 17 novembre 2018 con la prima puntata in cui si parla di tanatoestetica e che vede come protagonista una giovanissima operatrice del settore che ha dedicato la sua vita per rendere nobile e solenne anche l’ultimo momento dell’esistenza terrena.