Il primo criopaziente della storia è stato James Bedford, un professore di psicologia morto di tumore nel 1967 all’età di 73 anni. Il suo corpo si trova a Scottsdale, in Arizona, in una struttura specializzata in crioconservazione, l’Alcor Life Extension Foundation. In questo luogo, dove la ricerca scientifica incontra il desiderio dell’uomo di sopravvivere alla morte, viene praticato un trattamento sperimentale alternativo alla sepoltura e alla cremazione. La sospensione crionica, più comunemente nota come “ibernazione”, consiste nel congelamento del cadavere di un essere umano o di un animale, posto a testa in giù all’interno di un contenitore cilindrico colmo di azoto. Il fine di tale procedimento è ambizioso: poter risvegliare in futuro il criopaziente per curare la malattia che ne ha provocato la morte attraverso tecniche scientifiche avanzate.