“È morto di sfratto. Di povertà, di solitudine, di paure e di sofferenza”. Inizia così il post pubblicato su Facebook e condiviso da centinaia di persone che racconta una di quelle morti di cui di solito non si parla. La morte di un emarginato, di una persona con problemi psichiatrici. Stefano Pesce aveva 52 anni, e come si legge nel messaggio pubblicato da Fabrizio Ragucci, segretario dell’Unione Inquilini della capitale “è morto solo, nel letto di una clinica psichiatrica in cui era stato trasferito giorni fa dalla ASL e dai servizi sociali”.