Il confronto fra i reperti archeologici rinvenuti in due cimiteri longobardi, uno in Ungheria e uno in Piemonte, e i dati dell’analisi genetica sui resti di 63 individui che vi erano sepolti, mostrano che nella popolazione che invase l’Italia nel VI secolo d.C. erano compresenti almeno due gruppi geneticamente diversi e che seguivano pratiche funerarie distinte.