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Reggio Emilia. Strage al Tribunale: il ministero della Giustizia dovrà pagare il risarcimento.

Clarim Fejzo entrò nell’aula del Tribunale di Reggio Emilia con una pistola che puntò contro la moglie Vjosa, da cui si stava separando, e il cognato, Arjan Demcolli, che stava tentando di disarmarlo. Entrambi finirono a terra, uccisi. A 11 anni dalla strage al tribunale (avvenne il 17 ottobre 2007) la Cassazione, rigettato il ricorso da parte dello Stato, ha confermato il risarcimento che il Ministero della Giustizia, ritenuto responsabile di omissioni sulla sicurezza, dovrà versare ai parenti delle vittime: si tratta di 1,5 milioni. Il risarcimento dovrà essere corrisposto alla vedova di Arjan e alle tre figlie (che oggi hanno 18, 15 e 13 anni) che ha cresciuto da sola per undici anni. E che per tutto questo tempo non hanno avuto soldi dato che, dopo il ricorso in appello, il Ministero aveva chiesto e ottenuto la sospensione dell’esecutività della sentenza. Ma ora lo Stato avrà quindici giorni di tempo per fare il pagamento alla famiglia Demcolli, altrimenti si procederà con un pignoramento. Esulta l’avvocato Cristina Cataliotti che assiste Florentina e le figlie: “Esprimo l’auspicio che a fronte una pronuncia ormai definitiva, il Ministero della Giustizia faccia fronte ai propri obblighi risarcitori a favore dei parenti di una delle vittime. Mi auguro, altresì, che fatti di una tale gravità non abbiano a ripetersi nell’ambito di un Tribunale che, per vocazione, dovrebbe essere un luogo sicuro ove si domanda e si ottiene giustizia“. Quel giorno Fejzo ferì di striscio anche l’avvocata della donna, prima di essere ucciso da un agente.

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