Prima di sparare a Gandhi, padre dell’indipendenza dell’India, il suo assassino, il nazionalista indù Nathuram Godse, l’ha salutato, secondo quanto ha raccontato nella sua deposizione, e si è inchinato davanti a lui in segno di riverenza. Era il 30 gennaio 1948. Adesso, l’assassino del Mahatma, condannato all’impiccagione nel 1949, sta conoscendo una gloria postuma.