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Rovigo. Sala del commiato: il sollecito al sindaco resta lettera morta.

Se ne parla da anni, dentro e fuori il consiglio comunale. Ma la richiesta di una sala del commiato in città, nella quale dare l’ultimo saluto ai propri cari defunti che non vogliono una cerimonia funebre religiosa, è una delle tante proposte finite in un cassetto e mai realizzate. In questi giorni la proposta è tornata sulla scrivania del sindaco di Rovigo Massimo Bergamin perché a rivendicare quello che è un diritto di tutti, ovvero la possibilità di avere delle esequie laiche in un luogo idoneo ad accoglierle, è Cristiano Draghi, giornalista, nonché delegato dell’Uaar, Unione atei e agnostici razionalisti.

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