Scoperto in Serbia, nell’antica città romana di Viminacium, un sarcofago incredibilmente intatto con due scheletri ornati di gioielli in oro e argento. Ilija Mikic, antropologa e ricercatrice, ha sottolineato che questi appartenevano a un uomo alto di mezza età e a una donna magrissima. La donna aveva portato con sé, nella tomba, tre delicate bottiglie di vetro di profumo, orecchini d’oro, una collana, uno specchio d’argento e diverse costose forcine. Sull’uomo, invece, una fibbia della cintura d’argento e resti di scarpe. Il sito di Viminacium, vicino alla città di Kostolac, circa 70 km a est di Belgrado, era un antichissimo accampamento militare e capitale della provincia romana della Mesia Superiore, risalente al I secolo d.C. Aveva un ippodromo, fortificazioni, un forum, palazzo, templi, anfiteatro, acquedotti, bagni e laboratori. Secondo gli storici, potrebbe aver ospitato circa 40.000 persone. Finora, da un punto di vista archeologico, solo il 4% di questo territorio è stato esplorato e studiato. Tanti ed eccezionali i ritrovamenti nella necropoli della città: finora sono state scoperte circa 14.000 tombe. E gli affreschi su tali tombe rappresentano l’apice dell’arte tardo-antica. All’interno e nei dintorni della città sono stati ritrovati palazzi monumentali, un anfiteatro, delle terme, ma anche tracce di infrastrutture articolate, soprattutto vie, acquedotti e canali. I ritrovamenti fatti fino ad oggi confermano la grande importanza di Viminacium come metropoli romana egemone in questa parte del confine del Danubio.