Il 35,45% degli agenti della Polizia Penitenziaria si troverebbe in una condizione di elevato rischio “suicidio” per la presenza di forte stato depressivo, ansia, alterazione della capacità sociale e forti sintomi somatici. Il dato che emerge da un questionario sullo stress correlato al lavoro, compilato nelle scorse settimane da 600 agenti che prestano servizio all’interno delle carceri italiane, è davvero sconvolgente. Solo nel 2017, gli uomini della polizia penitenziaria che si sono tolti la vita in servizio, prima di recarsi sul luogo di lavoro o appena terminato il turno, sono stati sei. Altrettanti hanno compiuto lo stesso drammatico ed estremo gesto l’anno precedente e 5 nel 2015. In tre anni, diciassette uomini si sono uccisi perché si sono sentiti abbandonati e sopraffatti dal disagio lavorativo.