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Storia di Segen, morto di fame in Italia dopo essere arrivato dalla Libia.

Sembrava un uomo scampato da un campo di concentramento. Era pelle e ossa, senza un filo di adipe, con i muscoli ipotrofici. È stata una scena molto dura”. Roberto Ammatuna era presente quando lunedì 12 marzo una nave della ong spagnola Proactiva Open Arms ha raggiunto Pozzallo, il Comune siciliano di cui è sindaco. Subito dopo l’attracco un medico del porto è salito a bordo per verificare, come si fa di consueto, che nessuno dei 92 migranti imbarcati fosse affetto da qualche malattia di carattere epidemico. La sua attenzione è stata quindi catturata da un ragazzo incredibilmente magro, con evidenti problemi respiratori. Lo ha fatto sbarcare per primo. Il giovane è stato portato nell’hotspost della cittadina in provincia di Ragusa e poi condotto in ambulanza all’Ospedale Maggiore di Modica per una presunta tubercolosi polmonare. Aveva lasciato la Libia su un gommone la sera di sabato 10 marzo. Il giorno dopo era stato soccorso dalla nave di Proactiva Open Arms. La mattina del 12 aveva toccato il suolo siciliano. Nel giro di qualche ora è morto in un letto d’ospedale mentre si apprestava a fare una Tac.

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