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Ma l’outlet del funerale no. Il peso della sofferenza e le parole che umiliano.

Strada larga, tre corsie per lato, conduce da Milano a un importante centro ospedaliero, molto apprezzato, considerato di eccellenza, per le malattie oncologiche. Tante auto, traffico lavorativo, certo, ma in gran parte traffico diretto a quel grande ospedale. Su quella strada, oltre a bar, ipermercati, piadinerie per automobilisti di passaggio con meta non casuale, ora noto anche una ditta di Pompe Funebri. Siamo nei pressi di un grande ospedale, ripeto, frequentatissimo, e giustamente, da malati di cancro provenienti a tutta Italia. Canonica la presenza di tali imprese accanto a strutture ospedaliere, camere mortuarie, vie del dolore. Ma resto sconvolto dall’insegna, ben evidente e a effetto come quella di un ipermercato alimentare e uno di scarpe, concepite come neon per attrarre l’occhio dell’automobilista. L’insegna brilla: “Outlet del funerale”.

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