Esiste pure la parola: tafofobia. Ovvero, la paura di risvegliarsi in una bara sotto due metri di terra dopo essere stato dichiarato erroneamente morto. Fino al secolo scorso una fobia piuttosto diffusa. C’era addirittura chi, come nel racconto di Edgar Allan Poe “The Premature Burial”, poi diventato un film di Roger Corman con Ray Milland, si faceva costruire una tomba dalla quale era possibile uscire. Già, perché, con una medicina meno progredita, capitava spesso che stati di catalessi o coma venissero diagnosticati come decessi. Alcuni andavano incontro a una fine orribile. Altri, più fortunati, si risvegliavano prima di finire in una cassa di legno. Sia pure meno sovente, accade ancora oggi.