L’altro giorno parlavo con un mio amico, un amico di vecchia data, che ha avuto un lutto importante nella sua famiglia. Gli è morto il padre. “Mi dispiace molto” gli ho detto al telefono. “E quando c’è il rosario?”
“Niente rosario, facciamo tutto privatamente, così non stiamo a importunare la gente con delle messe o dei funerali. La sua volontà era quella di farsi cremare e di non avere nessuna funzione”. “Bene”, ho pensato, “non è la prima volta che mi capita! Dev’essere l’ultima moda o una tendenza degli ultimi anni”.
Allora mi sono seduto sul divano e ho cominciato a pensare al mio funerale. Ho pensato tre minuti perché poi mi è venuta addosso una tristezza che ho smesso subito di pensare. Perché oggi la morte di qualche famigliare, amico, parente, genitore, pur vecchio che sia, è sentita come un fastidio. E’ fantastico pensare a questi nuovi sentimenti di grande modernità e umanità. Non diamo troppo fastidio al prossimo, sentenzia l’imperativo categorico.
“Niente rosario, facciamo tutto privatamente, così non stiamo a importunare la gente con delle messe o dei funerali. La sua volontà era quella di farsi cremare e di non avere nessuna funzione”. “Bene”, ho pensato, “non è la prima volta che mi capita! Dev’essere l’ultima moda o una tendenza degli ultimi anni”.
Allora mi sono seduto sul divano e ho cominciato a pensare al mio funerale. Ho pensato tre minuti perché poi mi è venuta addosso una tristezza che ho smesso subito di pensare. Perché oggi la morte di qualche famigliare, amico, parente, genitore, pur vecchio che sia, è sentita come un fastidio. E’ fantastico pensare a questi nuovi sentimenti di grande modernità e umanità. Non diamo troppo fastidio al prossimo, sentenzia l’imperativo categorico.