No a cerimonie funebri o ultimi saluti in chiesa per i non battezzati. E per la tumulazione dei feti, conoscere bene “le norme civili” e uso di “sensibilità” da tutti coloro che lavorano in ospedale e in pediatria. Sono gli elementi principali del Direttorio diocesano per la celebrazione delle Esequie approvato dall’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, e in vigore dal 23 giugno. Nel documento si invita anche a tenere un solo “intervento commemorativo” di parenti e amici, alla fine della cerimonia, concordato con il parroco. A ripristinare, dove possibile, la processione dietro il feretro dalla casa del defunto alla chiesa e dalla chiesa al cimitero. A consegnare ai parenti del morto un sussidio a ricordo della celebrazione.