Pioveva a dirotto la mattina del 28 maggio 1974, in piazza della Loggia a Brescia. Il cielo era plumbeo e dal palco il sindacalista della Cisl Franco Castrezzati poteva scrutare migliaia di persone stipate per una manifestazione antifascista. Poi dal cestino sotto i portici un tornado, una vampata tremenda. Castrezzati parlava di bombe, di tritolo, di esplosivi di ogni genere, ma le sue furono parole ingoiate di traverso. 8 morti e 100 feriti. Per quella strage dai capelli bianchi da ieri c’è una giustizia penale, oltre che una verità storica.