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La strage (silenziosa) dell’arte.

C’è un conflitto silenzioso che non compare sui titoli dei giornali o nei servizi in tv. Un conflitto parallelo a quelli eclatanti, che si consuma in silenzio, ma che, lentamente, sta erodendo la memoria del mondo. È la strage della cultura, la distruzione del patrimonio di tutti a causa di guerre, disastri ambientali, della criminalità che si approfitta del caos congenito alle turbolenze geopolitiche. E se tutti abbiamo negli occhi la distruzione del sito archeologico di Palmira (Siria) e il sacrificio di Khaled al-Asaad, il custode di quell’area, vittima della furia iconoclasta dell’Isis, forse non sappiamo che il traffico illecito di beni culturali è diventato una delle attività criminali più proficue.

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