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“Vietato morire”: il racconto del lunedì di Guido Conti.

Nel cimitero del paese non c’è più posto, e allora, con una vera e propria ordinanza, il sindaco vieta ai cittadini di morire. E’ quello che è accaduto qualche tempo fa a Lavandou, cittadina della Costa Azzurra. “A tutti quanti non dispongano già di una tomba, è impedito il decesso nel Comune”, ha dichiarato lapidario, è proprio il caso di dirlo, il primo cittadino Gil Bernard. L’ordinanza è stata emessa in polemica contro il tribunale amministrativo di Nizza che ha annullato il progetto per la costruzione di un camposanto a Lavandou. Il primo a pentirsi è stato proprio lo stesso sindaco che, tornato a casa, ha appreso la notizia che la suocera, venuta a conoscenza dell’ordinanza nel suo letto d’ospedale, ha ripreso conoscenza dal suo coma. La moglie del sindaco ha riabbracciato il marito, caduto nel più nero sconforto, considerandolo più bravo del primario che ha in cura la madre. Appresa la notizia, il giovane Gaspar, con una pistola in mano appoggiata alla tempia, ha dovuto interrompere il suo tentativo di suicidio. Ha deposto l’arma ed è andato al cinema, quasi contento, a vedere l’ultimo film di Bernardo Bertolucci. Uscendo, dopo la proiezione, più disperato di quando era entrato, ha chiesto il ritiro immediato dell’ordinanza per riavere la libertà di spararsi. La signora Emma B., invece, ha confessato al suo panettiere di fiducia, all’angolo della strada: “Questo sindaco non mi piace. Ci tolgono l’unica libertà che ci resta, che è quella di crepare!”  Infine ha telefonato una signora che vent’anni prima, perfettamente sana, si è comprata l’avello e ha dichiarato al telefono della redazione: “Bisogna fare come me. Compratevi l’avello! Non avrete mai più malattie. Porta bene, e poi sarete liberi di morire quando vorrete, alla faccia del vostro sindaco!”. Le pompe funebri hanno protestato vivacemente e sono entrate in sciopero per la mancanza di clienti.

fonte: www.repubblica.it

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