L’eutanasia in Belgio ha raggiunto la “quota” 2.000 casi in un anno, pari al 2% dei decessi. Tra il 2008 e il 2013 sono raddoppiate le persone che vi ricorrono. E 65 sono i casi l’anno di individui che la richiedono per depressione. Ma alla “dolce morte” arrivano anche persone con cecità incipiente, Alzheimer nella fase iniziale, persone stanche di vivere, delinquenti di reati sessuali, persone sofferenti per età avanzata e per solitudine. Intervista all’oncologo dell’Università di Lovanio, Benoît Beuselinck. “L’esperienza del Belgio – dice – dimostra chiaramente la teoria del pendio scivoloso: si avvia non appena togliamo la barriera molto chiara che afferma che il medico non può uccidere direttamente o volontariamente il suo malato“.
Eutanasia. In Belgio 2 mila casi l’anno. L’oncologo Benoît Beuselinck: “Sta diventando una morte come le altre”.
28 Aprile 2016, 17:00
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