Il 26 aprile 1986, nella centrale di Cernobyl, in Ucraina, al confine con la Bielorussia nell’allora Unione sovietica, a causa di un errore durante una simulazione di un guasto al sistema di raffreddamento, il surriscaldamento del nucleo del reattore provoca la sua fusione e l’esplosione del vapore radioattivo, che sotto forma di una nube pari a un miliardo di miliardi di Bequerel si disperde nell’aria.
Dalle vittime ai rifiuti, i misteri di Chernobyl trent’anni dopo.
21 Aprile 2016, 05:36
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