Le immagini immortalano lo scempio. Le telecamere nascoste tra i vasi di fiori dei loculi registrano la scena: alcuni dipendenti di Ama si accaniscono sui cadaveri nel cimitero di Prima Porta. La salma viene brutalmente sezionata. Tagliata con un coltellaccio, i resti buttati nell’ossario comune. Tutto alla luce del sole.
È accaduto tra gennaio e febbraio scorsi. Le videocamere piazzate dai carabinieri del nucleo radiomobile acquisiscono preziose prove: i lavoratori della municipalizzata, con le tute arancioni e la scritta Ama, si dispongono intorno alla salma, la sollevano, un altro la tiene e un collega infierisce con il coltello. Il video drammatico, ma indispensabile agli inquirenti per incardinare l’accusa, è sul sito del Messaggero. I cadaveri sono brutalmente offesi per un solo obiettivo: arrotondare lo stipendio. Il tutto realizzato ingannando i familiari dei defunti, all’oscuro di ciò che accade.
La procura di Roma si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per 15 persone tra dipendenti dell’Ama e impresari funebri, a vario titolo, per truffa, corruzione, induzione alla corruzione e vilipendio di cadavere.
Dopo 30 anni all’interno del loculo, scade il tempo per la permanenza della bara. Perciò si dispone l’estumulazione e il trasferimento dei resti, quasi sempre, nell’ossario comune. Tuttavia in molte aree del cimitero il corpo si conserva in ottimo stato. Una notizia pessima per i parenti del defunto: i familiari devono mettere mano al portafoglio e pagare la cremazione. E di fronte ad una spesa imprevista viene presentata una ragionevole e meno dispendiosa soluzione: le faccio spendere di meno. Si tratta di una proposta presentata da alcuni dipendenti dell’agenzia funebre che poi dividono la busta dei soldi con i complici che vestono la divisa dell’Ama. Accade poi il rituale macabro. I parenti non sanno quello che accade. Non immaginano che ciò che rimane del loro caro verrà poi tagliato da macellai improvvisati: i dipendenti della municipalizzata afferrano i coltelli ed iniziano a sezionare la salma mummificata. Nel giro di una mezz’ ora riducono il corpo in pezzi. Alla fine, ciò che resta lo prendono e lo collocano nell’ossario comune.
Anche se i casi scoperti dai carabinieri sono sei, in procura sono certi che questa operazione macabra sia andata avanti per molto tempo. A questo punto c’è da chiedersi: cosa accade a Prima Porta?
C’è infatti un’altra inchiesta che riguarda la truffa sulle cremazioni. Ovvero i vasi di terra consegnati ai parenti del defunto al posto dell’urna cineraria: la bara viene seppellita, all’insaputa della famiglia, nell’area comune. In questo caso, alcune agenzie funebri incassano i soldi della cremazione, subito dopo il funerale, salvo poi non eseguirla. In questo nuovo filone i carabinieri hanno individuato 10 bare seppellite. Ma è solo l’inizio. La procura ritiene, infatti, che i casi possano essere molti di più.
fonte: dagospia.com