Le sono entrati in casa, e hanno portato via anche un hard disk con le foto del suo bambino morto. Tutti i ricordi del suo piccolo erano lì; e allora Elisabetta Chiavarino, mamma di Gabriele Balanzino, morto tragicamente nel 2013, ha lanciato un appello disperato su Facebook. “Mi sento come se me lo avessero portato via un’altra volta! Dei soldi, della playstation e degli orologi non me ne frega niente, ma le foto di mio figlio che non c’è più… sono la cosa più cara che avevo! Vi prego con il cuore in mano, se qualcuno sapesse qualcosa, anche in forma anonima, vi prego, ditemi qualcosa”.
E subito è partita in Rete una mobilitazione in sostegno della donna, che cinque anni fa aveva perso il figlio in modo tragico. Gabriele Balanzino era morto a soli due anni e mezzo: il 13 maggio 2013 era con un amico della mamma, in un centro commerciale di Biella, dove la stessa donna lavorava, quando l’uomo per gioco l’aveva lanciato in aria con le braccia. Il piccolo gli era però sfuggito, era caduto e aveva sbattuto la testa a terra con violenza. Gabriele era morto poco dopo per una emorragia cerebrale.
Una tragedia a cui se ne era aggiunta un’altra: l’uomo che aveva fatto cadere il bimbo, condannato a cinque mesi di reclusione e a corrispondere al padre di Gabriele un milione e 800mila euro di risarcimento, e che dopo i fatti si era trasferito in Germania, nel 2017 si era tolto la vita.