La Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato la Polonia per l’esumazione delle vittime del disastro aereo di Smolensk del 2010, senza il consenso dei consorti. Lo schianto dell’aereo presidenziale nei pressi della città russa, nel 2010, costò la vita a 96 persone, compreso l’allora presidente Lech Kaczynski. Il governo polacco, che potrà ricorrere in appello, dovrà versare a Maria Solska e Malgorzata Ewa Rybicka, mogli di due delle vittime, 16.000 euro per violazione del diritto al rispetto della privacy personale e della famiglia.